Scuola YangSheng – Medicina Cinese Tuina Roma

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IL CONCETTO DI MERIDIANO IN MEDICINA CINESE

Meridiani, una parola oramai quasi familiare,ma esattamente a cosa ci riferiamo quando parliamo di meridiani?

Immaginiamo il Qi,l’energia vitale come un grande fiume che scorre ininterrottamente, nutrendo ogni area del nostro corpo; ebbene i meridiani o canali energetici sono l’alvo e gli affluenti di questo fiume straordinario.

Non possiamo sovrapporre questi percorsi ad entità anatomiche, in senso occidentale e tuttavia essi connettono gli organi interni e le diverse strutture anatomiche (vasi, cute, muscoli, ossa,nervi ,tendini), svolgendo così una funzione di diffusione dell’energia vitale in ogni parte del corpo.

Alcuni tratti “emergono” dall’interno sulla superficie del corpo, in particolari punti che andiamo a trattare con le diverse metodiche o i diversi strumenti : dita, aghi, martelletto, moxibustione..

Il termine cinese Jing-Luo significa appunto “cammino a rete” e ci fa comprendere il sistema di incroci energetici, che circonda il nostro corpo e soprattutto le connessioni con le strutture più interne,rendendo ragione del motivo per cui ,pur trattando l’esterno, otteniamo effetti che si propagano nel profondo a livello delle funzioni fisiologiche di organi e visceri.

 

Fajin – Taijiquan & Cultura orientale

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IL CORPO YIN/YANG

Il principio Yin/Yang viene utilizzato in Cina, per comprendere ogni aspetto della realtà. Esso è applicabile anche al corpo umano e ad ogni tipo di movimento che esso è in grado di produrre.

Perché dovrebbe interessarci questo fenomeno?

Presto detto: esso è fondamentale per comprendere l’intima natura del movimento marziale.

Nel Taijiquan viene spesso ripetuto che l’obiettivo verso cui mira la pratica, non è l’apprendimento di forme e tecniche, ma la costruzione del “corpo Taiji”, e il termine Taiji non significa altro che Yin/Yang, la relazione e l’equilibrio degli opposti.

Bisogna quindi imparare a comprendere e trovare l’armonia, in ciò che è opposto e complementare, individuandolo nelle diverse parti del corpo e nelle diverse fasi del movimento.

Sappiamo che il corpo si muove nello spazio, grazie all’alternanza e alla coesistenza di contrazione e rilassamento, tensione e distensione dei muscoli. Se poi vogliamo sottolineare gli aspetti dinamici e ciclici, di movimenti essenziali come il camminare o il correre, ci accorgiamo che il principio “Taiji” si realizza come “impulso (Yang) e oscillazione (Yin)”.

Quando camminiamo, un piede e il rispettivo arto preme sul terreno, mentre l’altro avanza, oscillando in souplesse; immediatamente dopo, le parti si invertono.

Un piede quindi si “riempie” di peso, mentre l’altro si ”svuota”;

i muscoli di una gamba si contraggono, mentre quelli dell’altra si rilassano.

Insieme alla gamba che avanza senza peso, oscillano anche le braccia, il braccio destro avanza ondeggiando insieme alla gamba sinistra e viceversa. Nessuno può negare che in questo procedere, esista una perfetta alternanza Yin/Yang e per capire quanto sia importante questa armonia, basta fare il tentativo di camminare oscillando le braccia in maniera omolaterale, cioè avanzando il braccio destro insieme alla gamba destra e poi il braccio sinistro insieme alla gamba sinistra. Ci si sentirà goffi e impacciati, una sorta di “robot umani”.

All’interno del principio di armonizzazione “Taiji“, vi sono implicitamente contenuti molti altri concetti fondamentali delle arti marziali: come accordare nel movimento il duro e il morbido, il lento e il veloce (caratteristiche che generalmente sono in alternanza); oppure come equilibrare il pieno e il vuoto, l’aprire e il chiudere. Queste caratteristiche sono dinamiche e si ritrovano in continua alternanza, ma devono essere costantemente compresenti.

Comprendere lo Yin e lo Yang, all’interno della struttura corporea non è affatto semplice. Per fare un esempio pratico, possiamo usare l’atteggiamento del “respingere” del Taijiquan .

Nella prospettiva dell’espandere/contrarre o dell’aprire/chiudere vediamo che il braccio anteriore, che intercetta, è Yang mentre quello arretrato è Yin; di conseguenza anche gli intercostali del lato anteriore sono “aperti”, mentre dall’altro lato sono “chiusi”; in relazione al pieno/vuoto, è Yang il piede anteriore (dove c’è più peso) ed è Yin quello posteriore. Questa relazione però si inverte se pensiamo alla “connessione e risalita della forza” che parte dal piede posteriore (essendo attivo esso è Yang); essa, dopo aver attraversato le anche e la gamba anteriore, “ricade e rimbalza passivamente” sulla gamba e sul piede avanti, che pertanto – limitatamente a questa relazione – sono Yin.

La forza (Yin), attraversando la schiena e le spalle giunge poi al braccio che para (esprimendosi in forma Yang).

Complicato? Forse. Ma crescere nella pratica, vuol dire gestire in maniera sottile molte cose e una delle più importanti è il “come bilanciare e armonizzare gli opposti nel corpo e nel movimento”.

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