Convegno “Lo Shiatsu nella Medicina Integrata,esperienze attuali e prospettive future”. Venerdì 16 Giugno 2023 – Fondazione Giorgio Cini – Venezia(Italia) – Stralcio di alcuni atti del convegno.
DOTT.SSA MARIA TERESA CORSETTI
Azienda Ospedaliera di Alessandria(Italia)
“LA MEDICINA INTEGRATA PER IL MIGLIORAMENTO DELLA QUALITÀ DI VITA DEI PAZIENTI ONCOLOGICI”
Buon giorno.Per noi oncoematologici l’interesse iniziale quando si comincia la professione è
il successo sulla malattia. In realtà andando avanti negli anni,cominciano a essere
presi in considerazione, altri punti di vista che sono i punti di vista del paziente. Quindi l’impatto psicoemotivo, il suo ruolo sociale ,come viene trasformato dalla malattia e le sue abitudini di vita che spesso deve anche modificare. Quest’ultima parte praticamente riassume quelli che vengono definiti i bisogni non corrisposti che il percorso classico di terapia oncologica spesso mette da parte
proprio perché si focalizza soprattutto sul percorso tradizionale e sicuramente si dà poca attenzione a questi bisogni personali del paziente. Una risposta possibile a questi bisogni non soddisfatti risiede proprio nella medicina integrata.Ormai ci sono da anni, come si è visto nell’intervento precedente del professore Ingrosso, società che si occupano di oncologia integrativa a livello internazionale e quella più importante è una statunitense.Idealmente dovrebbero essere presenti un’altra serie di figure che offrono altri trattamenti e che possono aiutare il paziente, a sentirsi meglio sia da un punto di vista fisico che da un punto di vista psicologico emotivo. Fra questi abbiamo messo proprio in evidenza gli operatori shiatsu perché nei nostri centri di medicina integrata abbiamo potuto sperimentare una attiva partecipazione ed un concreto aiuto.
Perché lo shiatsu è fondamentale nella medicina integrata? Ma innanzitutto proprio per alcune
caratteristiche proprie del trattamento Shiatsu, ossia una relazione a due, una relazione molto profonda Operatore/Ricevente che addirittura probabilmente va a soddisfare delle esigenze che sono proprio primitive dell’essere umano che sono i legami di attaccamento che sono sempre fortissimi con i terapeuti.Proprio quando si è in condizioni di maggiore fragilità sia ha maggiormente bisogno di figure con cui si hanno questi legami di attaccamento e che possono dare una sicurezza, perché questo permette anche alle emozioni di essere vissute e di essere in un certo senso anche guarite. L’operatore shiatsu ovviamente oltre questo aspetto che viene definito un aspetto di base della relazione terapeutica, ovviamente lavorerà attraverso un sistema energetico, farà una diagnosi e un’armonizzazione secondo le sue competenze.Ci sono molte esperienze internazionali di medicina integrata, ci sono anche delle esperienze nazionali,elenchiamo le più note. Nel sistema pubblico abbiamo il Centro di Merano, L’Università Cattolica di Roma per il tumore del seno, l’ospedale di Pitigliano a Grosseto, con il dott.Laffranchi già radioterapista all’Istituto Tumori di Milano,che ha fatto un ottimo lavoro e poi le nostre esperienze di Genova e di Alessandria. Che risultati abbiamo ottenuto? Allora innanzitutto vorrei dire che c’è grossissimo interesse da parte dei pazienti per queste esperienze, infatti, ne ho parlato anche in un gruppo tenuto dall’AIL (Associazione Italiana Leucemie). Avevano organizzato un seminario di Oncoematologia Integrativa in cui abbiamo presentato proprio il progetto di medicina integrata.
Perché la qualità di vita? Perché la qualità di vita adesso è un parametro riconosciuto in oncologia: c’è molta attenzione a quelli che vengono chiamati i patient reported outcomes. Cioè che significa? Che è importante anche sentire come il paziente vive il trattamento e la qualità di vita è una di queste valutazioni che vengono fatte dal paziente. Abbiamo scelto il questionario SF36 perché è semplice e molto affidabile, ci dice come sta andando quella persona valutata in quel momento. Questo l’ha già presentato il professor Rossi, nei pazienti oncologici trattati all’ospedale Gallino di
Genova; si è visto un miglioramento importantissimo su tutti i domini:quindi la capacità di attività fisica, il dolore fisico, la salute generale, la vitalità, le attività sociali, le limitazioni al proprio ruolo dovute a problemi fisici ed emotivi. .
Ho presentato un progetto in Regione Piemonte per questo finanziamento. Questo finanziamento è stato presentato come AIL di Alessandria ed è stato approvato per poter provvedere alle esigenze di un ambulatorio di medicina integrata.I risultati fino adesso: abbiamo arruolato 32 pazienti di cui 27 hanno completato i trattamenti. Di questi trattamenti lo shiatsu è stato preponderante: abbiamo praticato 230 trattamenti shiatsu, anzi non io, li ha eseguiti l’operatore Shiatsu professionale FISIEO
Dino Di Cervo. I risultati, dunque sono in compilazione nel questionario SF-36 :quelli che abbiamo fatto finora praticamente confermano i risultati di Genova. Non abbiamo ancora presentato una statistica perché non è ancora completata. Abbiamo avuto dei miglioramenti importantissimi soprattutto sulla sensazione di forza fisica. Uno dei problemi delle persone che fanno chemioterapia è la stanchezza, una difficoltà non spiegata da motivi clinici particolari, le analisi vanno tutte bene però si sentono terribilmente stanchi e quindi stanchi di avere difficoltà a portare avanti le loro attività normali. Su questo ci sono stati dei miglioramenti importantissimi sui dolori, soprattutto lombalgie o su questi dolori diffusi aspecifici che magari durano anche da anni. I risultati a volte abbastanza inaspettati sull’umore e sul sonno,parametri fondamentali di quello che possiamo definire benessere.
Porto soltanto ad esempio, la storia di una donna di 60 anni con un gravissimo linfoma e, fra le tante cose anche con scarse possibilità di successo. Questa donna fa un’autotrapianto nel 2021, ha una risposta completa di malattia ma da un punto di vista proprio delle condizioni sue generali abbastanza disastrose, già ha avuto una riduzione dei valori del sangue che si sono quasi normalizzati almeno da poter essere dimessa dopo due mesi quando normalmente questa fase dovrebbe durare 15 giorni, e quando è uscita io l’ho seguita in ambulatorio per quelle che sono le visite di follow up. Le condizioni generali continuavano ad essere compromesse, il valore dell’emocromo era comunque non normale, sicuramente ridotto. Aveva poi delle osteonecrosi nei condili femorali e nella testa omerale, quindi delle problematiche ortopediche. Non l’hanno operata perché era in condizioni troppo critiche.Era una paziente anche piuttosto obesa, stanchissima, non riusciva a quasi a camminare e viveva praticamentesulla sedia. Aveva la necessità di deambulatore perché questi problemi ortopedici le davano instabilità e si vedeva che si muoveva a fatica.
Ha cominciato i trattamenti nel settembre 2022 . Lei ha ricevuto lo Shiatsu, ha avuto un calo ponderale di 20 kg. Se questo non è per lo Shiatsu, ma per il fatto di avere acquisito la forza di seguire una dietoterapia,significa che comunque cominciava a migliorare come condizione.Inoltre riduzione sostanziale dei dolori e miglioramento dell’osteonecrosi al femore documentata da risonanza magnetica per non parlare poi del miglioramento dell’astenia.Ora continua a camminare col deambulatore, ma la velocità effettivamente è decisamente migliorata. L’operatore Shiatsu deve avere la capacità di rapportarsi in maniera professionale con le persone, perché questi sono pazienti oncologici,occorre stare nel ruolo giusto come operatore e personalmente il fatto di poter avere delle persone con una professionalità e preparazione accertata è assolutamente obbligatorio.
Le conclusioni sono che la medicina integrata è assolutamente importante da praticare nei pazienti oncologici, che i pazienti oncologici apprezzano la medicina integrata e che lo Shiatsu ha un ruolo fondamentale nella medicina integrata.